Non si è mai letto tanto come in questi anni: email, messaggi, siti web, tweet. Eppure, nonostante siamo costantemente circondati da testi scritti, la lettura sta diventando sempre più rapida e superficiale. Scorriamo gli schermi dei nostri smartphone rapidamente, concentrandoci solo sulle parole più importanti. Risultato: non ricordiamo quasi nulla di ciò che abbiamo letto. Insomma, in una vita vissuta costantemente di corsa, anche leggere sta diventando un’attività frenetica. Nasce anche per questo lo slow reading, un nuovo modo di leggere più lento e a misura di concentrazione. Ecco perché fa bene.
Giornata pesante? Leggi un libro: uno studio dell’Università del Sussex ha dimostrato che leggere può ridurre lo stress fino al 68%[1]: immergersi in una storia e dedicarle almeno 30 minuti al giorno, dà la possibilità di mettere da parte preoccupazioni quotidiane e buttarsi in un mondo immaginario. E ancora: sapevi che leggere ti aiuta a essere più empatico? Lo conferma uno studio pubblicato su Science[2]: leggere romanzi ci aiuta a immedesimarci nelle situazioni altrui e facilita le relazioni con l’altro. E infine, se volete potenziare la vostra memoria, sappiate che la lettura è un esercizio mentale: una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica americana Neurology ha dimostrato che dedicarsi a un libro almeno una volta al giorno può rallentare il processo di invecchiamento della memoria fino al 32%[3].
Vivo slow, leggo slow
Considerati i benefici, non è un caso che sempre più professori e scrittori consiglino un metodo di lettura più lento e consapevole: uno su tutti il professore e scrittore americano David Mikics, autore del bestseller Slow Reading. Leggere con lentezza all’epoca della fretta (Garzanti, 337 pag), convinto che leggere sia un’arte che richiede abilità. “Essere un buon lettore richiede attenzione, pratica e soprattutto tempo”, scrive Mikics. “Una sana lentezza aumenterà il piacere che il libro susciterà in voi. Che cosa si sta leggendo conta meno di come lo si fa”. Insomma, è proprio il caso di dirlo, anche nei libri vale la classica regola: meno quantità, più qualità. Il consiglio? Dedicare 30 minuti al giorno è sufficiente, purché non ci siano interruzioni o distrazioni.
Le tre regole per una lettura slow secondo David Mikics:
- Niente interruzioni: distolgono la mente da quello che si sta leggendo, “vanificando” i benefici di un buon libro.
- Trova il titolo che fa per te: il grado di concentrazione dipende anche dal libro che si sceglie. Se si è alle prime armi (e particolarmente distratti) meglio iniziare con volumi piccoli (super consigliati sono i libretti di poesie) e poi spazio ai vostri gusti.
- Armatevi di pazienza: non abbiate paura di leggere piano e con attenzione. Abituatevi al ritmo del libro, al suo passo. Riflettete su quel che avete letto e dialogate con ciò che l’autore sta cercando di dirvi. E perché no, se serve, prendete note ai margini.
Contenuti redatti in collaborazione con Network Comunicazione
[1] Dr. David Lewis “Galaxy Stress Research” Mindlab International, Sussex University (2009)
[2] http://scottbarrykaufman.com/wp-content/uploads/2013/10/Science-2013-Kidd-science.1239918.pdf
[3] R. S. Wilson, P. A. Boyle, L. Yu, L. L. Barnes, J. A. Schneider, D. A. Bennett. Life-span cognitive activity, neuropathologic burden, and cognitive aging. Neurology, 2013